giovedì 2 agosto 2012

I capricci solo con mamma o papà!

Si sa. I bimbi di 2 anni fanno i capricci. E' la età.
Ma cosa sucede quando sono all'asilo o stanno con un'altra persona che non sia mamma e papà. La storia cambia.
Mio figlio di quasi 29 mesi adesso che è finito l'asilo la mattina sta con la nonna... ed è bravissimo! un bimbo super educato, tranquillo, gioca con i suoi giochi, mangia quando deve mangiare. Insomma, ci credo perchè è mia mamma a dirmelo, ma quando arrivo io nel pomeriggio si trasforma.
Diventa Hulk.
E' un capriccio dopo l'altro.
Non vuole vestirsi, non vuole fare merenda, non vuole uscire, se usciamo, dopo non vuole tornare, non vuole fare il bagnetto, dopo non vuole uscire dalla vasca... è una lotta continua.
Ma perchè? mi domandavo ieri sera.
Sarà mica arrabbiato con me perchè vado a lavorare?
No. Non credo.
Lui sta benissimo con la sua nonna.
Credo lui sa benissimo che è il centro dell'universo (per me e suo padre). Quindi, cosa fa? attirare l'attenzione. E' come se non avesse mai abbastanza. E' come se mi volesse fare capire che lui è lì e che gli devo prestare attenzione, non gli basta mai.. e una volta che prende il via è difficile farlo cambiare umore (anche se ieri la piscina ha aiutato tanto!).
E come ci si deve comportare in quei casi?
Tanti pensano che ignorarlo sia la soluzione, io invece credo di no.
Per prima cosa, si deve anticipare al capriccio, se è possibile. Fargli delle domande semplici, e magari fargli scegliere tra 2 cose. Tipo: cosa vuoi fare? andiamo in piscina o andiamo al parco? (invece di dire: dove andiamo?). O fuoi fare il bagnetto con le macchinine o con il pesciolino? (invece di: vuoi fare il bagnetto?). Così lui sceglie, ma fa quello che noi consideriamo che deve fare in quel momento.
Se non si è potuto evitare il capriccio, allora, se lui vuole fare qualcosa che non sia pericoloso magari si può lasciare fare. Ad esempio, se vuole cambiarsi i vestiti in salone anzi che in camera, non vedo il problema.
Loro hanno bisogno di sentirsi ascoltati, hanno bisogno di scegliere. E noi dobbiamo aiutarli.
Ovviamente se i capricci si ripettono in continuazione per il solo gusto di farli allora dobbiamo parlare con loro e farli capire che non ci piace quel comportamento lì e finchè non la smette non ci giochiamo più o non si fa più niente, è più bello fare le cose allegremente e non col musone. Ecco.
E voi che ne pensate?


Las rabietas solo con mamà o papà!

Ya se sabe, los niños de 2 años estàn en la edad de las rabietas.
Pero qué sucede cuando estàn en la guarderìa o al cuidado de otra persona que no sea mamà o papà? La historia es diferente.
Mi hijo de casi 29 meses està ahora al cuidado de su abuela por las mañanas... y es buenìsimo! se porta muy bien, es educado, tranquilo, juega, come cuando es la hora. Me lo creo porque me lo dice mi madre, pero cuando llego yo por la tarde se transforma y se convierte en el Increìble Hulk.
Es una rabieta detràs de la otra.
Pero por qué? me preguntaba yo anoche.
No estarà enfadado conmigo porque me voy a trabajar?
No. No creo. Està genial con su abuela.
Creo que él sabe perfectamente que es el centro del mundo para mi, entonces qué hace? llamar la atenciòn para recalcar eso. Es como si tuviera que hacerlo para que no se me olvide. Y una vez que empieza con las rabietas es difìcil hacerle cambiare el estado de humor (aunque ayer la piscina ayudò bastante!).
Muchos piensan que ignorarlo es la soluciòn. Yo creo que no es esa.
En primer lugar debemos anticiparnos a que no llegue la rabieta. Por ejemplo, hacerle preguntas fàciles, quizàs hacerle elegir entre dos cosas: qué quieres hacer? vamos a la piscina o al parque? (en vez de decir: donde vamos?). O quieres bañarte con los coches o con los peces de goma? (en vez de decir: quieres bañarte?). Asì él se siente escuchado y valorado porque ha decidido él y nosotros felices porque hace lo que debe de hacer en ese momento.
Si no se puede anticipar la rabieta entonces tenemos que preguntarnos si lo que quiere hacer es realmente peligroso o no se puede hacer de verdad. Por ejemplo si quiere vestirse en el salòn en vez de en la habitaciòn debemos escucharle y acceder porque a nosotros no nos cambia nada y él se sentirà escuchado.
Necesitan que les escuchemos y les valoremos como personas, necesitan elegir y nosotros debemos ayudarles en este camino.
Lògicamente si las rabietas se repiten en continuaciòn por el simple hecho de querer llamar la atenciòn tenemos que hablar con ellos y hacerles entender que no nos gusta que esté siempre enfadado, que es mejor pedir las cosas alegremente que le escucharemos igual.
Y vosotros que pensais?

mercoledì 18 luglio 2012

Ansia da separazione

L'ansia da separazione che provano i bambini quando vedono sparire la propria mamma è una cosa assolutamente normale e necessaria per lo sviluppo del bambino.
Dai 3 mesi fino all'anno e mezzo più o meno non sono in grado di capire che se la mamma va nella stanza accanto non è sparita per sempre. Questo crea molto dispiacere al bambino, anche ansia e il loro modo di manifestare queste emozioni sono il pianto.
Ricordo fino a pochi mesi fa che farmi la doccia era un incubo ogni sera. Mio figlio rimaneva con suo papà, ma lui non capiva che non ero sparita, che ero semplicemente in bagno.
Se era lui ad uscire dalla stanza con un'altra persona e io rimanevo ok, ma se ero io a lasciare la stanza dove eravamo era il caos. Pianti e urla di disperazione.
E' normale. E' sopravivenza. E' la nostra natura.
Certo, il primo anno di vita del bambino può essere molto stressante. Noi mamme impariamo a fare tante cose con una sola mano, mentre nell'altra teniamo il bimbo in braccio.
Però ci sono alcune cose (come la doccia) che dobbiamo fare da sole.
Questa paura alla separazione sparisce quando il bimbo cresce. Ma attenzione, verso i due anni può tornare e siccome il bambino capisce e ragiona può essere molto più forte.
In questi casi, il consiglio è sempre lo stesso: consolare al bambino e spiegargli che la mamma torna, sempre le stese cose. E sopratutto non perdere la calma (quanto sono brava con la teoria!).
Provare a mettersi nei panni del bambino può aiutare.
Per i bambini di meno di 18 mesi: Immaginiamo che siamo in viaggio di nozze. Innamorati persi. Tutto è bellissimo. Il posto è bellissimo e siamo con la persona amata. All'improvisso ti dicono che il viaggio è finito, e tu devi tornare al lavoro e non sai se vedrai più al tuo caro amato (o cara amata). Sai solo che ti ritrovi al lavoro e non hai voglia! tu vuoi tornare in quel paradiso con la tua persona amata.
Per i bambini di 2 anni o di più è più o meno la stesa cosa, solo che loro capiscono che torniamo, questo lo sanno, ma comunque se non hanno voglia di separarsi della mamma ce lo faranno capire con pianti e urla... è l'unico modo che conoscono.

lunedì 16 luglio 2012

Nel mio letto siamo in.... tre!

Magari avessi saputo i benefici di dormire insieme a nostro figlio prima.
Da quando è nato lo mettevamo a dormire nel suo lettino, ma lui ogni due o tre ore si svegliava per la sua poppata. Lo allattavo seduta sul lettone, a volte mi si chiudevano gli occhi e avevo anche paura mi cadesse. La stanchezza era tanta, ma dopo ogni poppata lo rimettevo nel suo lettino, sempre accanto a me.
Pensavo che avrebbe smesso con le poppate notturne ogni mese. Mi confortava pensare, dai, tra un po' smetterà di mangiare di notte.
Ma non succedeva mai. Anzi, più cresceva e più si svegliava. A volte non era neanche fame, dopo 1 minuto attaccato al seno si addormentava.
Conclusione? voleva conttato con la mamma.
Così mi sono messa a cercare informazione su internet, non era possibile che a 9 mesi mio figlio si svegliassi ancora ogni 2 ore la notte per mangiare!! (sopratutto dopo che aveva mangiato il suo bel piatto di pappa la sera).
Ho scoperto che i bambini si svegliano la notte perchè è un riflesso naturale. E' sopravivenza. Un neonato non capisce che è al sicuro nel suo lettino. Lui capisce che è solo. Non sente l'odore nè il calore del corpo della sua mamma.
Così ho cominciato a metterlo nel lettone con noi.
All'inizio non potevo lasciarlo solo neanche un secondo. Lui andava a letto alle 21 e io dovevo restare con lui, altrimenti si svegliava. Abbiamo fatto la prova ed è arrivato a svegliarsi ogni 5 minuti finchè non restavo con lui a letto! era incredibile!
Allora ho ascoltato il mio cuore. Mi sono messa nei suoi panni. Mi sono anche documentata e ho trovato questo: La teoria dell'attaccamento di John Bowlby.
Allora non ero matta! e sopratutto mio figlio era normale!
Mio figlio come altri tanti bimbi aveva bisogno della sua mamma, aveva bisogno di sentirsi protetto mentre dormiva. Siamo dei mammiferi! tutti i mammiferi dormono con la propria mamma finchè son cuccioli.
Sono andata in contro a mio compagno, a mia madre, a mia nonna, a mia zia. Tutti quanti mi dicevano la stessa cosa: il bambino deve dormire da solo.
Io testarda come sono ho fatto di testa mia, anzi di cuore mio. Ho acompagnato a dormire mio figlio finchè lui ha voluto.
All'inizio lui si svegliava lo stesso per le poppate, ma dopo 3 mesi che dormiva con me ha smesso di cercare il seno e non mangiava più. Gli bastava solo prendirmi i capelli o la mano.
Adesso ha 28 mesi e dorme ancora con noi. Ma adesso basta acompagnarlo solo nel momento di addormentarsi e dopo resta da solo. Anche il pomeriggio dorme da solo. Un'anno fa era impensabile.
Comunque glielo chiedo sempre se vuole andare a dormire nel suo letto con le lenzuoline di toppolino, ma lui mi dice che ha paura a dormire da solo e che vuole dormire con noi. Quindi, dorme con noi.
E so che avrò mezzo mondo, anzi più di mezzo mondo che mi dirà che lo sto educando male così. Vabbè. Fattemi fare sta prova. Mi figlio mi sembra un bimbo normalissimo. E' così strano voler dormire acompagnato quando si è piccolo?

giovedì 12 luglio 2012

Mamma... in braccio!

Ci sono tanti bambini tra i 2 e i 4 anni che non ne vogliono sapere di camminare. Magari dalla manina da mamma o papà, no, loro preferiscono in braccio!
Noi abbiamo cominciato a lasciare il passeggino in casa da quando mio figlio aveva 18 mesi più o meno. Cominciava l'autunno e quindi facevamo quasi sempre tutto in macchina, parcheggiavamo vicino al posto e dopo ci si poteva provare a farlo camminare dalla mano.
All'inizio gli piaceva molto. Si sentiva grande. Credo. Ma dopo ha cominciato a dire "in braccio!" anzi "in brazos! (misto italiano-spagnolo :p).
Le abbiamo provate tutte, a dirgli che era grande, a dirgli che pesava troppo, che la mamma o il papà erano stanchi. Ma niente. A volte finivamo con un pianto da parte sua e un senso di colpa e di non capire da parte nostra. Sopratutto mia.
Dopo un po' ho provato a mettermi nei suoi panni. Ma perchè vuole sempre in braccio? Mica ci starà prendendo in giro? (i bimbi non prendono in giro e ne parlerò più avanti). Ancora non parlava ed era difficile farsi spiegare una cosa così da un bimbo di un anno e mezzo.
Credo che il mondo è troppo grande per loro. Le strade, le biciclette che passano, le altre persone. Loro si sentono piccoli, e lo sono! E poi mica capiscono che le macchine hanno la loro strada e i pedoni invece vanno sul marciapiede. Cosa possono capire?
E poi care mie mamme (e papà)... quanto è bello passeggiare in braccio a mamma o papà? (per mio figlio di 28 mesi adesso è indiferente l'uno o l'altra), farsi una coccolina, chiacherare così vicini vicini, questo mica lo puoi fare se il bimbo è sul passeggino o se è dalla manina perchè magari si è "troppo lontani".
A me piace portarlo in braccio. E' come un abbraccio continuato. Una coccola infinita.
E lui poi è così sicuro dal mondo così alto e protetto dalle braccie che più lo amano al mondo.
Io gli chiedo sempre "mi dai la manina?" e lui "in brazoooos!". Ecco e io lo prendo e si parte. Mica importa se siamo a 35° gradi, lui pesa 13 kg, io 50 e magari porto anche qualche sportina più la borsa... questo è matematica e qui non si parla di questo!

Ciao a tutte le mamme

Dopo anni di blogger ho sempre voluto scrivere sulla maternità, ma non trovavo argomenti o magari non sapevo come sprimere i miei pareri.
Beh, di argomenti ce ne avevo, ma erano tanti i dubbi, tante le cose che ignoravo che non avrei saputo scriverle neanche.
Poi vi sembrerà una cavolata, ma ero indecisa se fare il blog in italiano o in spagnolo.
Ho deciso di farlo in italiano visto che è qua dove abito.
Oggi, dopo 2 anni e 4 mesi che sono mamma mi piacerebbe condividere le mie sperienze con altre mamme o con chi sta per diventare mamma.
A presto!

ps: scusate se troverete degli errori ortografici spagnoleschi!